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Non Sine Lumine. Lux Me Regit

Critica

 

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Già solida la sua formazione culturale (è stato da sempre affascinato dalla grande ed irripetibile lezione degli impressionisti con i quali ha condiviso quello che potremmo definire "il sentimento della transitorietà), allorchè ha frequentato la Scuola di Casa Romana a San Cesareo del Maestro Carlo MARCANTONIO.

Le sue vedute paesistiche da un lato e i suoi primi piani floreali dall'altro, questi ultimi di accorato e sensuale lirismo, non sono mai brani di realtà esterna, bensì autentiche pagine di un suadente diario interiore.

Ogni suo dipinto ha connotazioni intimistiche vuoi per la levità coloristica ma anche per il sintetismo attraverso il quale esterna sulla tela certe apparizioni verde-azzurro. Non esiterei a leggervi anche una trasognata e favolistica atmosfera metafisica, dacchè il bravo artista  è riuscito a registrare con delicati accenti lirici il silenzio che diviene entità quaresimale riproposta ai nostri giorni.

Grazie a questo silenzio dal profilo ondulato e carezzevole è posto in essere il richiamo ad una realtà "altra" che in definitiva è il regno del sogno e della luce ma principalmente il regno dello spirito. io penso che certe sue composizioni, sopratutto quelle floreali a cui si è fatto riferimento, siano brani di altissima spiritualità e degni di essere letti quale reliquia iconografica di certa spirituale e spiritualizzante pittura gotica. Il fascino dello spirito che emana dalla sua pittura riflette non soltanto la raffinatezza del suo spirito, ma anche la lezione del suo maestro a cui va un commosso e referente ricordo.

Prof. Leo STROZZIERI

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Per ora solo nei dipinti e nei sogni di Marco Miglio crescono questi fiori, figli di stelle che nessuno vede più perché velate da fumi e contrastate da luci sfacciatamente risplendenti. Tuttavia nella notte ricostruita dal pittore, le stesse cadute trasformatesi in fiori nuovi, rilucono di luce propria, della luce che il nostro artista loro dona.


La tecnica usata in tali opere è determinata dalla mescolanza di pigmento colorato con pittura unica che evidenzia effetti, tali da riandare alla luna sognata e caduta nel prato. Forse l'accadimento è stato più spontaneo che voluto e questo può affermarlo chi conosce bene Marco Miglio.

La preparazione culturale del pittore è di tale spessore che indubbiamente la sua poetica è costruita su fondamenta più che solide e di sicura resa.


Ben venga la sua arte a renderci meno ostile questo mondo che confonde l'empito industriale e finanziario con la misura della civiltà umana.


Maestro Giuseppe CASCELLA

 

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Il colore di Marco Miglio

 … una trasfigurazione elegante

che rende tattili le sue composizioni, dove gli elementi

trasudano di vita.

Non v'è tratto che non vibri di emozione.

Una pittura silente che giunge al cuore e diventa voce.

Maestro Domenico SANGILLO

 

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La ricerca di Marco Miglio

Marco Miglio appare come un instancabile viaggiatore in perenne cammino lungo i tortuosi sentieri della memoria che dalla quotidianità conducono fino alla spiritualità più nascosta, più intima, ed il suo cammino, passo dopo passo, è continua conoscenza, è meticolosa riflessione, è accurata analisi, riversate e materializzate nelle architetture della parola e dell'immagine.

Nel viaggio tutto è rivelazione e stupore: le piccole cose del vivere e dell'esistere svelano le grandi emozioni, i dolori sopiti, la malinconia dimenticata, la meraviglia di una scoperta, il fascino dell' avvicinamento ad un tempo metafisico passato, presente, futuro, indistinto; e, ancora passo dopo passo, si intravede una meta misteriosa, sconosciuta che subito però si manifesta irraggiungibile perché si allontana di fronte all'incedere: Miglio, da attento viaggiatore dell'esistenza, documenta tutto ciò ed i suoi appunti di viaggio sono caleidoscopi dell'interiorità proposti appunto nella duplice interpretazione verbale e visiva dell'esperienza umana. Il suo è un agire personale e solitario, è un vedere il mondo attraverso un'indagine infinitesimale, accurata e a tutto campo che ricuce insieme due linguaggi naturalmente distanti e, spesso, inavvicinabili, ma qui accostati fra di loro con perizia e sensibilità e resi risonanti ed attraenti, contrastanti, ma concordanti. Parola e immagine due termini consueti, spiritualità e tecnologia due dimensioni sorprendenti, soprattutto se conviventi oggi, in un mondo in cui la spiritualità si allontana sempre più da noi, e la tecnologia si avvicina velocemente insidiando tutto ciò che fin ad oggi è stato.

È proprio qui che l'operazione di Miglio assorbe significati importanti: usare la parola nel suo aspetto lirico ed evocativo e l'immagine digitale nel suo aspetto tecnologico evoluto evitando che i due elementi entrino in conflitto, evitando la collisione e lo scalzamento dell'uno a danno dell'altro; la sua opera però, anche se si giova di tecniche diverse, va considerata globalmente, come un insieme inscindibile, come un sistema unitario generato dalla spinta dinamica del viaggiare nell'anima e del cercare dentro ciò che è stato, ciò che è svanito, ciò che è entrato, ciò che si è sviluppato: Soffio Vitale - Pensieri e Immagini dall' Anima sono poesie, cronache interiori, rappresentazioni ancestrali, cromatismi primordiali degli automatismi della memoria, vortici senza fine dell'inconscio.

Alienazione, Disconnessione, Metamorfosi, Firewall, Filamenti d'Anima, La Vita nel Gorgo, Sine Die, DisUnione, la serie del Tunnel: sono alcuni dei titoli da Soffio Vitale che già, da soli, introducono nell'inquietudine dell'esperienza umana, alludono all'incomunicabilità, ai paradossi della vita, al "Male di vivere" montaliano, all'esperienza inesperita della morte, alla contemplazione ineffabile dell'immutabilità e della molteplicità delle cose.

"Filtri i dialoghi sai già dove arrivare. / Ti nascondi dietro te stesso, difficile riflettersi. / Sdoppiarsi, triplicarsi, moltiplicarsi. / Bloccare le entrate. / Esisti con la tua esiguità." Oppure "Espletare le funzioni essenziali e nutrirti ancora. Questo il tuo fare. / Profumarti d'essenze delle tue deiezioni / per finire nella forma informe / rinvenendo un abbozzo della tua figura." Un'ironica amarezza delinea immagini articolate e pungenti dei Pensieri, sono quadri tormentati, sono scorci di vita ritagliati dall'esistenza sfuggevole e fissati sulla carta in un collage di sentimenti personali ed universali.

A volte le parole disegnano immagini, altre narrano situazioni, ambienti, storie dell' anima, appunto, sempre con disinvoltura, veloci, ma accorte nel concorrere ad evidenziare un sentimento che scaturisce da qualunque elemento che racchiuda tracce d'umanità quotidiana. Ogni cosa ha un suo ruolo ed un suo posto e Miglio vi penetra all'interno, ne sottolinea il potere evocativo, come se i gesti e le cose avessero assunto significati rituali capaci di contenere segreti e di racchiudere i simboli di tutta una vita.

Così le opere digitali, accompagnate sempre da titoli particolarmente eloquenti, rivelano una consistenza magmatica, densa, corposa, come se la loro esecuzione avesse richiesto una stratificazione materiale di esperienza interiore. Le immagini presentano una fisicità vitale, come se riuscissero a simboleggiare concretamente apparati fisiologici dell'Anima: Filamenti d'Anima ci attira in un agglomerato misterioso, in un tessuto interiore composto di cromatismi dell' anima che racchiudono messaggi segreti e simbolici; le opere de Il Tunnel e di Incidente risuonano di clamore e di tensione drammatica, illustrano l'inillustrabile, sono testimonianze inequivocabili di un dramma che solo nella rievocazione assume un significato di comunicazione semantica, è una trasmissione dell'esperienza fisica e mentale, è la sensazione che prende forma, colore, corpo ed anche voce seppur silenziosa, ma sonora.

Soffio Vitale è la sintesi dell' energia che muove Miglio nelle sue creazioni, Soffio Vitale è lo scrigno dell'essenza degli scritti e delle opere digitali: Miglio sa bene che è immerso in una personale ed ardita sperimentazione in cui emerge il tentativo, ben riuscito, di accostare lirismo e tecnologia, interiorità e informatica, sentimento e byte, sa bene di essere protagonista di questo tempo incerto e indefinibile, in cui la dimensione umanistica è sorpassata dalla dimensione tecnologica, ma Miglio sa bene che l'opera digitale ha bisogno proprio dell'unicità di un personale soffio vitale umano per essere comunicativa e vibrare autonomamente.

Prof. Claudio MAZZENGA
 

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Le due sezioni del libro si articolano con scritti e immagini di opere digitali. Entrambe svelano il rapporto dell’autore su problematiche attuali con domande poste a se stesso e ai lettori. Le Immagini sono elaborate al computer e questa scelta è fondamentale perché ha consentito all’autore di esprimere le impressioni ricevute da un’esperienza vissuta, attraverso la quale, rileva e svela momenti della sua vita interiore e la capacità di trasmetterne i dati essenziali che potranno predisporre chi guarda, a percepire i segreti che l’immagine comprende e fa circolare. Parlano dell’impalpabilità delle emozioni e dei sentimenti riposti nell’interiorità di Marco e, dunque, possiamo collegarle ad una figuratività formante e leggera che sconfina nell’invisibile. Sono forme dell’intuizione che scaturiscono da intime risonanze racchiuse nella coscienza e che stabiliscono il proprio modo di essere. Il titolo della raccolta, Soffio Vitale - Pensieri e Immagini dall’Anima è inequivocabile dichiarazione di donare qualcosa di sé che non si può comprare e che impreziosisce la qualità del suo lavoro che esige la condizione del guardare e dell’immaginare per vedere dentro. Queste immagini e questi scritti, parlano a chi vorrà predisporsi all’ascolto interiore.

 

Carmine Mario Mulière

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Le opere di Marco Miglio rispecchiano i suoi pensieri e, soprattutto, le sue aspirazioni.

L'Artista forse è privilegiato poiché l'Arte è il mezzo più idoneo e diretto per trasmettere ai nostri simili sensazioni nascoste dentro di noi e più difficili ad esprimere con la parola, anche se la parola pure deriva dall'immagine.

Altresì, Marco sa bene come 'nasce' un'opera: da questo procedimento possiamo affinare le nostre proprie intrinseche qualità. E allora è importante essere tutt'uno con quello che facciamo.

Pablo Picasso diceva: "È importante quello che si fa, non quello che si ha in mente di fare". Condivido il significato di queste parole e le ho prese come metodo personale.

Una parte del significato della nostra presenza in questa dimensione - ne sono convinto - dipende dalle azioni e dalle opere che riusciamo a compiere.

Da noi dipende anche il 'come' fare.

La risposta risiede nella parte più intima e nascosta anche a noi stessi: lì dobbiamo cercare, il resto è compreso nella totalità significante che per me è il riflesso della Trascendenza.

La sostanza delle opere è la testimonianza della propria esistenza.

Inutile dare consigli o fare complimenti: il suo cammino è iniziato ed egli saprà trovare l'andamento giusto per procedere nell'avventura di questa Via meravigliosa.

Carmine Mario Mulière

 

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Luca Marcantonio - Scrittore e Pittore

Conosco da anni questo novello Ulisse, che mi piace ritenere tale in virtù della definizione che a Odisseo fu data: politropo. Marco Miglio è appunto un uomo politropo, si volge in ogni direzione, varia, spazia, indaga, curiosa, sperimenta. Diversamente, non avrebbe mai potuto dedicarsi con la stessa passione ed entusiasmo in tutto quello che ha voluto intraprendere, dall' attività commerciale alla pittura passando per la poesia, la filosofia, i segnali del corpo, e quella vena di medianismo che emerge ogniqualvolta i suoi occhi ti guardano. Anzi, ti indagano. Perché Marco Miglio scruta sguardi, atteggiamenti, parole, ne mischia le essenze, ti ritrae nella tua quiddità e proprio come quando trasferisce su tela una parte di sé, nel momento in cui instaura un dialogo (ammesso e non concesso che lo ritenga utile e costruttivo) percepisci chiaramente che davanti non hai una persona qualunque. Perché ti ha già capito, e il suo capirti prosegue attraverso lo studio delle tue parole, del tuo atteggiamento, della positività che trasmetti, della cultura che scambi, e quando finalmente ti accoglie scevro da ogni presunzione nel suo essere e nel suo sentire non puoi fare a meno di accorgerti che sta iniziando un'interazione che mai diverrà banale, inutile o fine a sé stessa. Marco è una scoperta continua, che sia una frase, un ragionamento, un'opera d'arte, una poesia. O un silenzio. La sua pittura non si discosta da questo modus operandi. In ogni tratto, in ogni zona dell'opera, è possibile riscontrare quell'analisi intimistica della realtà, evincibile attraverso l'osservazione di quei fiori o di quelle figure immote ma liricamente ed elegantemente cinetiche, a beneficio di chi si prende l'onere e l'onore di volerne immaginare gli sviluppi, il perché della loro presenza, il messaggio che stanno trasmettendo. I suoi quadri rimandano a poesie delicate dal messaggio deciso, a visioni eteree la cui trasparenza getta lo sguardo su temi forti. Il che, palesemente, è una trasmissione su tela del proprio io, laddove dietro ad un approccio personale scanzonato, ludico e gioioso si appresta ad emergere il lato profondo, serio, intimistico, quello dell'empatia e del piacere di mettere in condivisione l'essere e il pensiero. Così, attraverso segni, tracce, parole, poesie, frasi, la personalità di Marco Miglio si offre come un prelibato frutto per coloro che vogliono assaporare qualcosa di genuino che nasce a dispetto di un mondo sempre più arido.

 


Due to his sound education (he has always been fascinated by great and irripetible lesson of the impressionists with whom he has shared what we could define"the feeling of transscience"), he has attended the "Casa Romana" school of Master Carlo Marcantonio.

His landscape on one side and his floreal foregrounds on the other, these last ones of sorrowful and sensual lyricism are never expression of an external reality but authentic pages of a suadente inner diary.

Each painting has intimist connotations most of all for its array of colours but also for the essentialism through which he exposes on canvas certain blue-green apparitions. I also see in his paintings a dreaming and folk tale metaphysical atmosphere as this good artist through delicate lyric accents successfully expresses the silence that becomes lent entity revived to our days.

Thanks to this silence from the waved and caressing profile is placed in being a callback to the truthe "altra" that after all is the reign of the light and dream but most of all the reign of spirit. I think that cartain works, above all the floreal ones mention before, are works of high spirituality and spiritualizing gothic painting. The fuscination of the spirit shown in his paintings reflects not only the refinement of his spirit bau also the leson of his Master to who goes an affectionate and rferring memory.

Prof. Leo STROZZIERI

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At the moment only in the paintings and dreams of Marco Miglio grow these flowers, children of stars that nobody sees anymore because veiled from smoke and contrasted by brazenly bright light . However in the nigth rebuilt by the painter , they become new flowers, shining of theirs own light. The light our artist wants to give them. The technique used in suc works is based on mixing coloured pigments with only paint thet evidences effects, as to recall a dreamt moon fallenin a field. Perhaps this has been more spontaneous than intentional but only who knows marco Miglio well can assert. The Curtural preparation of the painter is of such refinement that undoubtedly his poetics is built on such solid foundations of sure result: very his art comes to render us less hostile this world that confuses industrial and financial vehemence with the measure of human civilization.


Master Giuseppe CASCELLA

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The search of Marco Miglio

Marco Miglio appears as an untiring traveller in perpetually wandering along the winding path of memory that leads from the daily to the most idden, intimate spirituality and his march, step by step, brings continuous acquaintance, meticolous reflection, accurate analysis, turned and materialized into the architectures of word and image. During the travel all is revelation and ustonishment: the small things of the living and existing reveal the great emotions, the smothred pains, forgotten melancholy, the wonder of a discovery, the fascination approach to a metaphysical time past, present, future, indistinct. That step by step, draws up to a catches a mysterious, unknown place but immediately becomes unapproachable. Miglio, as careful traveller of the existence, documents all and his notes on this trip are like haleidoscopes of inner spirituality, proposed in a twofold oral and visual interpretation of human experience. His solitary and personal act is to see the world through an infinitesimal survey. accurate and all field tht soins two languages naturally distant, often, unapproachable but her put together with skill and sensuativity made attractive and contrasting but concordant.Word and image two commons terms, spirituality and technology two amazing dimensions, above all if cohabiting today in a world  where spirituality is always more and more distant and  technology runs fast threatening all to today.

It his here that Miglio's operation shows all its importance. The use of the word in all its lyrics and evocative aspect and digital image in its technological aspect avoiding the collision and overwhelming of one to the damage to the other. His works though even if merges various techniques is to consider globally, as one, a unitary system generated by the will to travel in the spirit, trying to look for what has been, has vanished and what has developed. Soffio Vitale - Pensoeri e Immagini dall'Anima- is poems, reports, ancestral rappresentation, embryonic chromatism of memory automatism, endless subconsious vortices. Alienation, Logoff, Metamorphosis, Firewall, Filaments of Spirit, the Life in the Gorgo, Sine Die, DisUnione, the tunnel series: are only some of the titles in Soffio Vitale that alone introduce to the restlessness of human experience, allude to  uncommunicability, to paradoxes of life, to "Male di Vivere" montaliano, to the unexperienced experience of the dead, to the ineffabile contemplation of immutability an variety of things."Filtri i dialoghi sai già dove arrivare. / Ti nascondi dietro te stesso, difficile riflettersi. / Sdoppiarsi, triplicarsi, moltiplicarsi. / Bloccare le entrate. / Esisti con la tua esiguità." Oppure "Espletare le funzioni essenziali e nutrirti ancora. Questo il tuo fare. / Profumarti d'essenze delle tue deiezioni / per finire nella forma informe / rinvenendo un abbozzo della tua figura." An ironic bitterness delineates articulate and poignant images of thoughts. They are tormented pictures, they are pieces of life cut and pasted on paper in a collage of personal and universal feelings.

Sometimes words draw images, others relate situations, atmospheres, stories of the spirit, always fast, confident but concurring to evidence a feeling that gushes from any element  that encloses traces of daily humanity.

Every think has a role and a place and Miglio penetrates inside highlighting its evocative power, as if gestures and things have assumed ritual meanings able to keep secrets and hold the symbols of a whole life.

The digital works, always eloquently titled, reveal a magmatic, dense, full-bodied consistency as if their carrying out demanded a stratification of inner experience. The image show a physical vitality, as if they are concretely able to symbolize physiological apparatuses of the spirit. "Filamenti d'Anima" attracts us to a mysterious agglomerate, in inner weaving made of spiritual chromatism that encloses secret and symbolic messages. "Il Tunnel" and "The Incidente" show clamor and dramatc tension illustrating the unillustratable, areunequivocal evidence of a drama that only in its rievocation has a meaning of semantic communication. They show physical and mental experience, its sensation that gets shape, colour, density and voice even if silent but sonorous. "Soffio Vitale" is the synthesis of the energy that moves Miglio in his creations, it's the casket of the essence of written and digital works. Miglio knows well that "Soffio Vitale" is a personal and claring experiment in which we can see the attempt, very succesful, to join lirism and technology, interiority and computer science, feeling and byte. He knows well to be a protagonist of this uncertain and undefinable time, in which the humanistic dimension is overwhelmed by the technological dimension.

But Miglio knows that digital work needs the uniqueness of a personal "soffio vitale" to be communicative and vibrate independently.

Prof. Claudio MAZZENGA

 

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