Quella porta, quella luminosa, si quella.
Lasciala sempre aperta.
Di notte, al buio, quando sei solo,
potrai guardarti alla specchio riconoscendo i tuoi occhi per rimanere ciò che
sei.
Sarai consapevole dei tuoi cambiamenti, delle rughe che incavano la pelle,
del grigiore dei tuoi capelli.
Lascia uscire la luce, nel contempo volteggia in essa.
Illuminerai la luna, la baratterai col calore del sole,
potrai scrivere lettere al vento ed essere dove non potrai mai arrivare,
quando vorrai, schiarirai il più profondo dei mari mettendo in risalto i tuoi
colori.
Ti permetterà di amare e di intuire i dolori,
di vedere dove gli occhi non arrivano e di scrutare i cuori.
Evita lucchetti, lacci e catene,
lascia aperta quella porta di luce
come sangue che scorre nelle vene.
Luce infinita, immenso nutrimento,
polline da succhiare, clorofilla nel tempo.
Toccala, mangiala, ascoltala, annusala,
guardala inforcando occhiali scuri,
chiudi gli occhi e fatti vestire, copriti,
utilizza i suoi petali ed emana il suo profumo.
Lascia sempre aperta la porta della luce,
non farla oscurare da nessuno.
©2006 by RIVISTA di EQUIPéCO -
CARMINE MARIO MULIERE EDITORE
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